Quali sono i tempi della
psicoterapia? In quanto è verosimile aspettarsi un inquadramento del
problema ed una prima restituzione? In quanto è legittimo aspettarsi i primi
cambiamenti? Quali sono questi primi cambiamenti? Quanto può durare una
psicoterapia?
Queste sono alcune delle domande che molto frequentemente mi vengono poste a cui oggi cerchiamo di dare risposta.
Per rispondere alla prima domanda ovvero quanto ci vuole prima
di ottenere un inquadramento del problema quindi una prima restituzione terapeutica
si può dire che generalmente siamo nell’ordine di 3\4 incontri. Questi
costituiscono la fase
di consultazione in cui lo psicologo cerca di comprendere qual è il sistema
di significati attraverso il quale la persona si organizza e si compone con
il suo mondo. Lo psicologo quindi cerca di capire perché si sviluppa una
determinata difficoltà e sintomatologia in modo da poterla andare ad estirpare
e modificare.
Il secondo momento è quello che dura dal settimo al nono incontro, periodo in cui generalmente vi è un
cambiamento. Numerose ricerche infatti testimoniano come tra i sette e i
nove incontri il tempo sia sufficiente per andare ad instaurare i primi
cambiamenti significativi. La persona quindi può aspettarsi un miglioramento o
una remissione del sintomo. Molte volte la terapia si conclude in questa fase,
soprattutto quando non si fa un lavoro eccessivamente profondo ed il problema
portato è abbastanza definito. Il terapeuta in questo caso è in grado da subito
di poterlo inquadrare quindi di andarlo ad affrontare.
Successivamente c’è il famoso periodo di “stanca”, periodo in cui si iniziano a vivere le
prime difficoltà, i primi malumori, si pensa che il percorso non sia così
efficace. In questi casi è necessario affidarsi al terapeuta in modo tale
da proseguire comunque nonostante la confusione del paziente soprattutto
rispetto alle domande: “cosa sto facendo? Perché lo sto facendo? Quanto altro tempo ci vorrà?”. Affinché il
cambiamento si consolidi infatti è necessario aspettare l’undicesimo\tredicesimo
colloquio.
Dopodiché possiamo entrare nell'ultima fase che ha una durata variabile, di media dai 14 ai 16 incontri o più. Questo
è un momento di svincolo molto importante: qui può esserci la chiusura della
terapia perché sono stati raggiunti gli obiettivi oppure può esserci un momento
di ulteriore approfondimento, andare oltre gli scenari aperti fino a quel
momento e rendere il percorso ulteriormente più approfondito.
Non esistono quindi tempi
stabiliti, tempi rigidi e fissi, ogni caso ed ogni situazione dev'essere necessariamente valutato di per sé; tuttavia per provare a fissare dei tempi e
delle fasi si può dire che: servono tre\quattro incontri per la fase di
consultazione, attorno al settimo incontro è verosimile aspettarsi i primi
cambiamenti che in alcuni casi sono già risolutivi. Attorno all'undicesimo\tredicesimo
colloquio è possibile che si manifesti un periodo di stanca, un momento in cui
si ha bisogno di ridefinire e ricontrattare il percorso terapeutico e
soprattutto c’è bisogno di affidarsi al terapeuta. Infine un periodo che può
essere o di chiusura o di ulteriore approfondimento.
Fondamentale ricordare che
non esiste un tempo minimo o un tempo massimo in terapia, ma solamente un tempo
che è giusto per la persona e per il problema che sta vivendo.
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