Parliamo del
sintomo, del significato che assume e dello spazio che occupa all’interno
della terapia. Capita spesso che pazienti dicano di venire in terapia per il
sintomo eppure del sintomo non se ne parla ad ogni colloquio. Il sintomo è come
se talvolta venisse messo fra parentesi pertanto i pazienti si chiedono perché questo
avvenga. Il sintomo, nella grandissima
maggioranza dei casi, altro non è che la
punta di un iceberg di un sistema all’interno del quale la persona è inserita.
Ossia un sistema che è composto da tutti i sistemi, le sfere e gli ambiti nei
quali la persona vive. Queste si strutturano le une con le altre e in base
anche al sistema di funzionamento che la persona sceglie di agire sviluppato il
sintomo. È chiaro che una persona viene in terapia per curare un sintomo. Nel
momento in cui c’è un sintomo presente però è sempre necessario capire qual è il contesto di origine del sintomo
stesso, quali sono gli elementi del sintomo e quali sono i sistemi, paradigmi,
da modificare per far si che il sintomo svanisca. La terapia infatti non è
una pillolina magica che assunta una volta al mese fa sparire il sintomo. La
terapia è un sistema, un lavoro che va a riorganizzare i significati della
persona, significati all’interno dei quali il sintomo è diventato una risposta
che la persona mette in atto. Pertanto è sempre fondamentale riuscire a capire
qual è il sistema di funzionamento che una persona instaura e vive. Questo è
fondamentale per riuscire a comprendere perché la persona ha sviluppato proprio
quel sintomo e perché il sintomo ha quelle caratteristiche.
Il
sintomo altro non è che una degenerazione dei meccanismi che la persona
utilizza, molto spesso questi meccanismi non generano un sintomo nonostante
abbiano la stessa matrice di origine del sintomo. In altri contesti tuttavia lo
stesso tipo di funzionamento può andare a generare un sintomo.
Per esempio parliamo di agorafobia
ovvero lo sviluppo della paura degli spazi aperti, di rimanere soli in mezzo
alla folla. L’agorafobia
è una risposta intelligente da un sistema complesso, tendenzialmente è la
risposta ad un richiamo che una persona molto importante per la propria vita fa
e alla quale la persona che sviluppa il sintomo risponde tramite l’agorafobia. Questa
risponde tramite lo sviluppo del sintomo in modo tale che ad esempio non è
costretta ad allontanarsi per continuare a svolgere ad esempio le funzioni di
cura nei confronti della persona di riferimento appunto nei confronti della
quale è stato anche sviluppato il sintomo. Questo è un sistema di significati
per cui sostanzialmente si sviluppa un sintomo, la paura degli spazi aperti, di
uscire soli, questo è un sistema patologico perché sviluppa nella persona la
sintomatologia. La stessa persona tuttavia potrebbe mettere in atto nella sua
vita tanti altri meccanismi simili cioè tanti altri meccanismi che in un qualche
modo la costringono e le permettono di rimanere vicino a questa persona che non
sono di per sé stessi sintomi ma che assumono lo stesso significato o meglio
svolgono la stessa funzione.
È sempre fondamentale quindi riuscire
a comprendere il sistema di significati e di funzionamento della persona perché
solo così facendo è possibile andare a ristrutturare dei paradigmi della
persona in modo che successivamente il sintomo si risolva.
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